Il caffè è protagonista della routine di molte persone, sia come pausa che come ingrediente di cucina. Scopriamo cos’è e come usare la cuccumella!
Quando si parla di caffè si tende a portare la mente a Napoli, la città che ha legato la propria storia a prodotti come il babà, la riccia e la pizza.
La cuccumella può essere considerata un antenato della caffettiera moderna ed è diventata il simbolo della città vicina al Vesuvio e dell’Italia intera.
Nonostante l’arrivo della moka (tradizionale o elettrica) e la macchinetta del caffè, ci sono ancora molte persone e attività che preparano il caffè con la cuccumella napoletana.
Cos’è la cuccumella?
Non è altro che una caffettiera caratterizzata da un design cilindrico, uno o due manici e diversi elementi da incastrare, montare e girare capace di produrre un caffè intenso e aromatico.
L’antenato della caffettiera è costituito da una base in cui si versa l’acqua; un filtro in cui si mette il caffè; un contenitore superiore con beccuccio lungo dove si raccoglie il caffè filtrato. Al contrario, il coperchio è distaccato e si inserisce soltanto dopo la preparazione del caffè.
Viene usata ancora oggi sia in casa che nelle attività commerciali per la sua capacità di produrre un caffè dal sapore delicato e allo stesso tempo pieno di carattere.
Pur essendo la cuccumella legata indissolubilmente a Napoli, l’idea di base risale all’Ottocento e si deve al parigino Morize. Quindi, molto tempo prima del brevetto della “cugina” della cuccumella di Bialetti che aprì la porta al caffè così come lo conosciamo.
Perché allora cuccumella? Il significato è legato a “cuccuma”, un termine che si riferisce a un vaso di rame (l’antenata della caffettiera era fatta di rame).
Cuccumella VS moka: qual è la differenza?
La moka brevettata da Alfonso Bialetti si è rivelata decisamente più veloce nella preparazione e più semplice nell’utilizzo. A renderla diversa dalla cuccumella napoletana è come funziona.
Mentre nella moka l’acqua viene spinta attraverso il caffè dalla pressione prodotta dal vapore, nell’antenata l’acqua filtra attraverso il caffè sfruttando la forza di gravità.
Come usare la cuccumella
La cuccumella è ancora un patrimonio italiano che si trova in qualche cucina e in alcune attività volte al recupero della tradizione. Ecco perché sapere come si usa la cuccumella.
Come già accennato, occorre versare l’acqua nel serbatoio, cercando di restare poco sotto al piccolo foro vicino al bordo della base. Dopodiché si sistema il caffè nel filtro e si posiziona il disco forato.
Che caffè ci vuole per la caffettiera napoletana? È meglio preferire un caffè macinato in modo grossolano in modo da evitare un effetto “tappo” e svilire il gusto del caffè.
Per mettere il filtro nel serbatoio è necessario fare attenzione ad allineare con precisione la scanalatura del filtro con il piccolo forellino presente sul serbatoio in modo da evitare eventuali fuoriuscite di acqua.
Arriva il momento di chiudere la parte finale della cuccumella, stringere accuratamente e posizionare la moka su fuoco dolce.
Il calore della fiamma riscalda l’acqua e, replicando quanto fa la pentola a pressione, il forellino emette un suono leggero e avverte che l’antenata della moka è pronta per essere girata.
Sì, non appena si spegne la fiamma, occorre girare la cuccumella impugnando manici dritti con una mano o prendendo le maniglie tondeggianti con entrambe le mani e capovolgendo il tutto con un gesto deciso.
Questo semplice gesto permette all’acqua di scendere, passare attraverso il caffè macinato e raccogliere la bevanda nella caffettiera pian piano. Il tempo stimato è di 5-10 minuti.
Successivamente, rimosso sia il filtro che il serbatoio, resta la caffettiera (che andrebbe chiusa con il coperchio in modo da non far raffreddare il caffè).
Cosa aspettarsi dal caffè preparato con la cuccumella?
Il caffè preparato con la cuccumella viene spesso paragonato all’espresso o comunque al caffè fatto con la macchinetta, ma in realtà si tratta di un caffè unico. A prescindere dal chiedersi quale caffè usare per la cuccumella, avrà un sapore forte e intenso ma diverso.
Come pulire la cuccumella napoletana
Dopo aver provato l’esperienza e aver gustato un caffè unico nel suo genere, non bisogna dimenticare di pulire la cuccumella. È fondamentale per preservare il gusto autentico del caffè e garantire una preparazione efficace.
Non bisogna far altro che lasciare raffreddare completamente la caffettiera, smontare tutte le componenti e lavarle accuratamente a mano con acqua calda, cercando di rimuovere eventuali residui di caffè.
È importante anche verificare la guarnizione nel filtro e sostituirla se necessario per evitare perdite durante la preparazione, oltre a rimuovere il calcare accumulato con una soluzione di acqua e aceto.