Il colesterolo è un nemico insidioso perché attenta alla salute cardiaca senza destare troppi sospetti. Per fortuna ora ci sarebbero dei nuovi alleati: scopriamo il rapporto tra probiotici e colesterolo.
La ricerca di soluzioni per migliorare la salute cardiaca è costante e i probiotici stanno emergendo come un nuovo promettente aiuto.
Sostanzialmente questi microrganismi benefici (noti per il loro ruolo nel supportare la salute del tratto gastrointestinale) sarebbero capaci di influenzare il metabolismo del colesterolo e quindi di salvaguardare il sistema cardiovascolare.
Cosa sono i probiotici?
I probiotici sono microrganismi vivi che conferiscono benefici alla salute dell’organismo quando consumati in quantità adeguate.
Questi microrganismi comprendono principalmente ceppi di batteri benefici, come Lactobacillus e Bifidobacterium, che sono naturalmente presenti nell’intestino umano.
I probiotici svolgono un ruolo cruciale nella regolazione dell’equilibrio microbico intestinale, noto come microbiota o flora intestinale. Un microbiota equilibrato è associato a molteplici benefici per la salute, inclusa la regolazione del sistema immunitario e la digestione.
Colesterolo: perché è pericoloso?
In quantità specifiche, il colesterolo è un toccasana per il corpo: è una sostanza grassa essenziale per la costruzione delle membrane cellulari e la produzione di ormoni.
Quando i livelli di colesterolo LDL (lipoproteine a bassa densità), comunemente noto come “colesterolo cattivo”, diventano elevati allora aumentano il rischio di malattie cardiache.
L’accumulo di colesterolo nelle arterie può portare alla formazione di placche che induriscono i vasi sanguigni e ostacolano il flusso sanguigno, aumentando il rischio di ictus e attacchi di cuore.
Il collegamento tra probiotici e colesterolo
La ricerca suggerisce che alcuni probiotici potrebbero avere un effetto positivo sul metabolismo del colesterolo. Si ritiene che i probiotici possano influenzare i livelli di colesterolo attraverso vari meccanismi:
- Assorbimento dei grassi – I probiotici possono contribuire alla diminuzione dell’assorbimento dei grassi nell’intestino, riducendo di conseguenza i livelli di colesterolo.
- Metabolismo degli acidi biliari – Alcuni ceppi di probiotici possono legarsi agli acidi biliari impedendo loro di essere riassorbiti dal colon per partecipare alla formazione di molecole di colesterolo e trasformandoli in sostanze che il corpo elimina.
- Riduzione dell’infiammazione – La concentrazione di colesterolo aumenta in maniera proporzionale ai livelli di infiammazione del corpo. Abbassando quest’ultimi attraverso i probiotici significa influenzare anche la percentuale di colesterolo.
- Regolazione del microbiota intestinale – I probiotici possono influenzare positivamente la composizione del microbiota intestinale, che a sua volta potrebbe influire sui livelli di colesterolo.
Quali probiotici prendere per il colesterolo alto?
La ricerca sulla correlazione tra probiotici e colesterolo è promettente, ma non tutti i probiotici sono funzionali allo scopo di abbassare il colesterolo e quindi di salvaguardare la salute cardiovascolare.
Alcuni ceppi hanno dimostrato di avere un potenziale impatto positivo sui livelli di colesterolo in alcuni studi. Ecco quali:
- Lactobacillus acidophilus – Questo ceppo di probiotico è stato associato a una riduzione del colesterolo LDL in alcuni studi. Si ritiene che Lactobacillus acidophilus possa influenzare la metabolizzazione del colesterolo.
- Lactobacillus plantarum – Alcuni studi hanno suggerito che Lactobacillus plantarum potrebbe contribuire alla diminuzione del colesterolo totale e al miglioramento dei livelli di colesterolo HDL. Questo probiotico può legare i composti biliari, influenzando così il metabolismo del colesterolo.
- Bifidobacterium: I ceppi di Bifidobacterium, in particolare Bifidobacterium Longum BB536, sono stati studiati per il loro potenziale impatto sulla salute cardiaca. Possono rendere insolubili le molecole di colesterolo e impedire il loro assorbimento a livello intestinale. Quindi non raggiungono il fegato.
- Lactobacillus reuteri: Alcuni studi hanno indicato che Lactobacillus reuteri (Lactobacillus reuteri NCIMB 30242) potrebbe influenzare positivamente i livelli di colesterolo. Questo probiotico potrebbe agire attraverso il legame con i composti della bile e la produzione di enzimi.
Come integrare i probiotici nella dieta?
È possibile integrare i probiotici nella dieta consumando alimenti fermentati e prodotti ricchi di probiotici o assumendo un integratore.
Da un lato il consumo di yogurt greco, kefir, tempeh, kimchi, miso e altri alimenti che contengono probiotici rappresenta un modo efficace per introdurre probiotici naturali.
Dall’altro lato si possono assumete integratori probiotici, vale a dire formulazioni n capsule, compresse, polveri o forme liquide che contengono ceppi specifici di batteri benefici, generalmente con l’obiettivo di migliorare l’equilibrio del microbiota intestinale e promuovere la salute digestiva. Qual è il miglior integratore per abbassare il colesterolo? Quello più adatto alle esigenze individuali.
Quando non usare i probiotici?
I probiotici sono sempre sicuri e ben tollerati, ma sarebbe meglio assumerli con cautela o non assumerli affatto in alcune situazioni.
Tra i casi in cui è meglio non assumerli ci sono le allergia o le intolleranze a uno qualsiasi degli ingredienti presenti negli integratori probiotici.
In alcuni casi di disturbi gastrointestinali gravi o malattie infiammatorie intestinali, l’uso di probiotici potrebbe non essere appropriato o richiedere una supervisione medica più attenta.