Che cos’è l’oil pulling?
L’oil pulling è una tecnica di origine indiana che offre tantissimi benefici al corpo. Al mattino, dopo aver fatto colazione, ci occupiamo della nostra igiene orale lavando i denti e facendo degli sciacqui con il collutorio. In India invece dei prodotti chimici viene usato l’olio vegetale. L’oil pulling è una pratica della medicina ayurvedica e non serve solo per l’igiene orale ma al benessere dell’organismo, per questo si è diffusa rapidamente anche nei paesi occidentali.
L’oil pulling è una pratica facilissima, basta mettere un cucchiaio di un olio vegetale a scelta in bocca e si eseguono gargarismi e sciacqui. L’olio riesce a catturare tutte le sostanze tossiche presenti nella bocca, di notte infatti i batteri presenti nel cavo orale producono tossine, che la mattina ingeriamo senza nemmeno saperlo. Se non soffrite di alcun problema di salute l’oil pulling è una pratica sicura e senza controindicazioni ma se intendete fare gli sciacqui con prodotti tipici della medicina ayurvedica dovete informare il vostro medico. L’operazione dura in genere 15 minuti e l’olio non deve essere ingerito ma sputato.
Perché fa bene?
L’oil pulling può diventare una sana abitudine quotidiana perché questa pratica si prende cura della salute delle gengive che, ripulite, sono al sicuro dalle infiammazioni e dalle perdite di sangue. I denti inoltre appaiono più bianchi. Gli effetti positivi sono molteplici come abbiamo anticipato e la tecnica indiana consente di contrastare l’alitosi, eliminando i batteri infatti l’alito è più fresco, con un effetto che dura per tutta la giornata. L’olio inoltre pulisce a fondo la bocca, e non si ha nemmeno quella sensazione fastidiosa di bocca impastata.
I benefici dell’oil pulling a livello del cavo orale potrebbero essere quasi scontati, una minore presenza di batteri che arrivano nel nostro corpo però non è da sottovalutare. Pensateci bene, quante volte siete costretti a ricorrere ai fermenti lattici o altri prodotti per ripulire l’organismo debilitato dall’eccessiva presenza di tossine e batteri che si annidano e proliferano? L’oil pulling migliora le condizioni delle articolazioni, dei vasi sanguigni e degli organi, in particolare del nostro fegato prevenendo molte malattie.
Gli esperti suggeriscono di dedicarsi alla pratica salutare al mattino, prima della colazione. Servono solo 15 minuti (non di più altrimenti si perdono gli effetti benefici). La prima cosa da fare è pulire la lingua con un ‘nettalingua’ che è un piccolo raschietto che rimuove la patina biancastra, oppure potete usare un cucchiaio. Poi proseguite con i gargarismi e dopo il tempo indicato sputate l’olio e sciacquate con acqua tiepida.
Quale olio scegliere?
Ci sono diversi pareri su quale sia il tipo di olio più adatto, alcuni molto contrastanti. È molto importante che devono essere utilizzati quelli spremuti a freddo e non lavorati perché non contengono additivi. L’olio di sesamo pare sia molto efficace perché ricchissimo di minerali e soprattutto di calcio (importante per l’osteoporosi), dal punto di vista del gusto invece sarebbe da preferire quello di cocco (che rafforza anche le difese naturali). Un’altra valida opzione è l’olio di girasole ma anche l’olio extravergine di oliva si presta alla pratica dell’oil pulling. È possibile alternare tra i vari tipi ma scopriamo insieme quali sono e le proprietà.
Tutti i tipi di olio
Non c’è solo quello di oliva perché l’olio si ottiene da semi e frutti di piante per una scelta variegata. Vi abbiamo parlato dell’oil pulling e dei suoi benefici, ma portando diversi tipi di olio anche sulla tavola, possiamo dire che raddoppiano. Non dimentichiamo mai che ‘siamo quello che mangiamo’, e anche la scelta dell’olio influenza lo stato di salute.
Iniziamo dall’olio di avocado perché questo è il momento del frutto tropicale che è al primo posto nella lista dei superfood. Si ottiene dalla polpa con un processo di estrazione a freddo simile a quello dell’olio di oliva, il suo sapore è pungente e fruttato. È ricco di antiossidanti e acidi grassi polinsaturi che tengono sotto controllo i livelli del colesterolo e proteggono i vasi sanguigni. L’olio di argan invece è stato introdotto come prodotto cosmetico ma è apprezzato in cucina per il suo sapore di nocciola, da usare perché come quello di avocado controlla il colesterolo nel sangue.
Nessun olio fornisce tutti gli acidi grassi essenziali, ecco perché si devono alternare. Il più ricco di queste sostanze però è sicuramente l’olio di soia, ottenuto dalla spremitura a freddo dei fagioli di soia gialla. La composizione nutrizionale è eccellente e lo rende il più indicato per l’oil pulling, da non sottovalutare anche l’olio di canapa per cui si utilizzano i semi di cannabis sativa (l’effetto ‘stupefacente’ si perde durante la spremitura).
Gli omega 3 e gli omega 6 sono in perfetto equilibrio, e la presenza di vitamina E in un cucchiaio c’è il 90% di quella necessaria per soddisfare il fabbisogno giornaliero. Da qualche tempo è tornato in auge l’olio di noci che sino a 50 anni fa era molto utilizzato nel nostro paese, poi è stato sostituito da quello di oliva. L’olio di noci ha un buon contenuto di vitamina K, considerata indispensabile per la coagulazione del sangue. Delicato e profumato, solitamente copre il gusto amaro dei cibi, quindi immaginate il piacere di usarlo al mattino per l’oil pulling.
L’olio di lino invece è considerato ‘povero’ perché ottenuto con una materia prima facilmente reperibile. Nonostante le origini modeste è molto pregiato solo che si degrada molto in fretta e non sopporta il calore. È una buona fonte di lignami, fibre essenziali dall’azione antivirale e antibatterica.
E infine l’olio di riso, che contiene gamma-orizanolo un fitosterolo anch’esso utile per ridurre il colesterolo ‘cattivo’. È un prodotto noto soprattutto nella cucina orientale e contiene anche vitamina E e steroli vegetali. Occhio al prezzo però, questi prodotti reperibili nei negozi gourmet o di alimentazione naturale, hanno un costo piuttosto elevato, si parte da 12-14 euro al litro e si arriva anche a 25-30 euro.