L’etichetta alimentare si rivela importante per evitare il consumo di cibi di scarsa qualità e l’esposizione a rischi e pericoli. Un esempio? La diossina. Scopriamone di più.
Da anni gli esperti in Salute e Nutrizione continuano a ribadire l’importanza della consapevolezza di quello che si porta in tavola.
Ancora oggi, complice l’esigenza del risparmio, c’è chi non fa caso all’etichetta nutrizionale e non sa quali sono gli alimenti giusti da mettere nel carrello.
Purtroppo questo comportamento rischia di far portare in tavola degli alimenti contenenti alcune sostanze dannose, come per esempio le diossine e/o la diossina.
Diossina: Cos’è ed effetti
Le diossine in senso lato rappresentano un gruppo di sostanze con qualità fisiche, chimiche e tossiche molto simili: le policlorodibenzodiossine (PCDD), i policlorodibenzofurani (PCDF) e determinati policlorobifenili (DL-PCB).
Cos’è la diossina invece? Il tetraclorodibenzo-p-diossina (TCDD) o diossina (chiamata anche diossina di Seveso in riferimento all’incidente avvenuto nello stabilimento addetto alla produzione di diserbanti nell’omonima città) è la sostanza più tossica della categoria.
Si tratta di una sostanza insolubile composta da idrogeno, ossigeno, cloro e carbonio e capace di resistere alle alte temperature che si degrada a seguito dell’esposizione prolungata alle radiazioni ultraviolette o di processi naturali di combustione (es. emissioni di gas dei vulcani e incendi).
Quando si forma la diossina? Se il processo naturale può durare anche un secolo, non si può dire la stessa cosa del sistema di incenerimento dei rifiuti che contengono cloro (es. alcuni tipi di plastica).
In quest’ultimo caso, infatti, viene emessa diossina in pochi minuti, disperdendola nell’ambiente e mettendo a rischio la salute degli esseri umani.
La pericolosità della diossina ha spinto l’OMS a stabilire il tetto massimo di tollerabilità a 1 trilionesimo di grammo al giorno per ogni kg di peso. Qual è l’azione delle diossine? Malattie negli adulti e malformazioni a fegato e reni nei nascituri.
Quali sono le fonti di esposizione per l’uomo?
Le diossine sono considerati degli inquinanti organici persistenti per via della loro stabilità chimica, della loro insolubilità e della loro capacità di resistere a lungo.
Il problema è che, essendo praticamente ovunque nell’ambiente, si sono legate alla componete organica del terreno e alle parti solide di ambienti lacustri e marini.
Dove si accumulano le diossine? Quando queste sostanze entrano negli organismi finiscono per localizzarsi nel tessuto adiposo e restare lì a lungo (anni e anni). Così riescono a entrare nella catena alimentare.
Tra i prodotti più esposti al rischio diossina e i sintomi correlati ci sono gli alimenti con parti grasse come i pesci grassi (es. salmone e pesce azzurro), il latte e i suoi derivati.
Diossina: Effetti sulla salute
L’esposizione alle diossine può essere limitata nel tempo ma ad alte concentrazioni come nel caso di Seveso e la liberazione di diossina nell’aria oppure prolungata nel tempo ma a bassi livelli. In entrambi i casi causa effetti sulla salute umana. Che cosa provoca la diossina?
Nel primo caso l’esposizione i danni della diossina si misurano in varie malattie della pelle (prima tra tutte la cloracne), alterazione del metabolismo del glucosio e cambiamenti delle funzioni epatiche
Nel secondo caso la diossina si rivela un veleno vero e proprio per il corpo, portando a problemi del sistema immunitario; danni del sistema endocrino; alterazioni dell’equilibrio tra ormoni steroidei e tiroide; cancro; linfomi; leucemia; problemi di sviluppo nei nascituri.
Come evitare le diossine
Le autorità competenti hanno stabilito una serie di norme riguardanti la diossina e come eliminarla, prevenirla e controllarla, riducendo la percentuale prodotta dagli impianti industriali.
Considerando che la fonte di maggior contatto resta l’alimentazione, inoltre, sono stati stabiliti i limiti di percentuale di diossine negli alimenti.
A livello personale sarebbe bene strizzare l’occhio ad alimenti di origine controllata e a una dieta non incentrata soltanto su alimenti di origine animale e grassi animali.
In ultimo, ma non per importanza, è importante evitare di incendiare confezioni e rifiuti contenenti parti in plastica. Perché? La diossina viene sprigionata dalla plastica bruciata.