“Consumare cibo lento”: benessere e soddisfazione alimentare

477

Nella società moderna, dove il tempo sembra essere prezioso, emergono approcci innovativi al consumo alimentare. Tra questi c’è il concetto di “rallentare il pasto” o “consumare cibo lento”, una filosofia che invita a una relazione …

Nella società moderna, dove il tempo sembra essere prezioso, emergono approcci innovativi al consumo alimentare. Tra questi c’è il concetto di “rallentare il pasto” o “consumare cibo lento”, una filosofia che invita a una relazione più profonda e consapevole con il cibo.

Il “cibo lento” non è semplicemente una questione di tempo, ma una nuova visione dell’alimentazione come esperienza multisensoriale. È l’arte di concedere al corpo il tempo necessario per comunicare con la mente e assorbire i nutrienti in modo ottimale.

Spesso e volentieri, gli impegni quotidiani costringono a mangiare qualcosa al volo e in fretta, cercando di ridurre la “perdita di tempo” al minimo. Purtroppo però, questo comportamento è una cattiva abitudine che ha effetti deleteri sull’organismo.

Mangiare cibo velocemente:  quali sono gli effetti?

mangiare cibo velocemente
Pranzo veloce

Mangiare cibo velocemente, al di là del tipo di menu, comporta diversi danni all’organismo: alcuni studi, infatti, hanno evidenziato una correlazione tra pasti consumati in fretta e obesità (con tutto ciò che questo comporta).

Gli esperti hanno dimostrato una tendenza direttamente proporzionale tra la velocità con cui si consuma cibo e l’insorgenza di una condizione metabolica caratterizzata da sovrappeso, colesterolo e glicemia.

Certamente la tipologia e la qualità del cibo consumato hanno il loro peso, ma mangiare cibo velocemente non genera il senso di sazietà. Il risultato è un appetito che spinge  mangiare più del dovuto.

Perché “rallentare il pasto” o “consumare cibo lento”?

Rallentare il pasto” o “consumare cibo lento” consente di fruttare a nostro favore la capacità del cervello di inviare il segnale di sazietà al corpo nei 20 minuti successivi all’inizio del pasto.

Di fatto, se si consuma cibo velocemente, questo segnale arriva in ritardo al corpo rispetto alla quantità di cibo che si introduce in modo veloce e quasi vorace.

Gli studi indicano che il “cibo lento” può influenzare positivamente l’insulina e favorire una maggiore sensazione di sazietà, promuovendo così una più efficiente combustione delle calorie.

Soddisfazione e digestione: un binomio potente

rallentare il pasto
Pranzo

Oltre ai vantaggi metabolici, il “cibo lento” promuove una migliore digestione. La masticazione accurata produce un aumento del flusso di sangue all’apparato digerente e di conseguenza migliora l’assimilazione dei nutrienti.

Oltre all’aumento dell’efficacia nel processo digestivo, masticare accuratamente il cibo favorisce un consumo maggiore di calorie. Sostanzialmente favorisce il dimagrimento.

Uno studio del Journal of the American Dietetic Association suggerisce che una digestione più lenta può aiutare a mantenere stabili i livelli di zucchero nel sangue.

In ultimo, migliorando il processo digestivo, scongiura l’arrivo di problemi gastrointestinali, dal reflusso gastrointestinale alla flatulenza fino ad arrivare al gonfiore addominale.

Educare il palato con il “cibo lento”

Rallentare il pasto” permette di immergersi completamente nei sapori e nelle texture dei cibi, consentendo di scoprire una nuova dimensione di piacere culinario, arricchendo l’esperienza alimentare (anche se si tratta di una pausa pranzo fuori casa).

Di contro, consumare cibi velocemente e di fretta privilegia la scelta di cibi precotti o comunque di prodotti industriali ricchi di grassi, carboidrati e conservanti e disabitua le papille gustative al sapore.

Come integrare il “cibo lento” nella routine

Allenarsi a “rallentare il pasto”  permette di beneficiare di tutti gli effetti positivi di questa abitudine. Ma come integrare il “cibo lento” nella routine?

  • Creare un ambiente propizio – È opportuno scegliere un luogo tranquillo e privo di distrazioni per consumare i pasti. No all’uso della televisione o del cellulare durante il consumo dei pasti.
  • Assaporare ogni morso – Dedicare tempo a esplorare i sapori e le consistenze degli alimenti che compongono il menu.
  • Ascoltare il corpo – Ascoltarsi è sempre positivo. In questo caso è necessario riconoscere i segnali di fame e sazietà e rispondere di conseguenza.

Quanto tempo dedicare al pasto?

Quanto tempo dedicare al pasto? Gli esperti raccomandano di dedicare 20 minuti alla colazione e almeno 30-40 minuti a ogni pasto.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Chiudi
Chef si diventa, cucinando con
© Cucinarefacile.com - Seowebbs Srl - P.Iva 04278590759
Non perderti le ultime novità! Vuoi ricevere una notifica quando pubblichiamo un'aggiornamento? No, grazie Sì, certo