Portulaca in cucina tra proprietà, benefici, ricette e controindicazioni

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Le piante e le erbe aromatiche sono veri e propri assi nella manica in cucina: donano sapore e sostengono il benessere. Scopriamo la portulaca! Se non avete mai sentito parlare della portulaca allora dovete sapere …

Le piante e le erbe aromatiche sono veri e propri assi nella manica in cucina: donano sapore e sostengono il benessere. Scopriamo la portulaca!

Se non avete mai sentito parlare della portulaca allora dovete sapere che si tratta di una pianta erbacea infestante chiamata Portulaca oleracea della famiglia delle Portulacaceae.

Si tratta di un ingrediente particolarmente usato nella cucina contadina, ma che spesso viene sottovaluta a fare di altre piante aromatiche.

Viene chiamata con nomi diversi (porcellana, erba grassa, precacchia, porcacchia, chiacunella e altri ancora), ma bisogna non confonderla con la portulaca ornamentale non commestibile.

La Portulaca oleracea presenta foglie tondeggianti di colore verde tenue caratterizzate da cespi biancastri e fusti ramificati e sviluppati in senso orizzontale.

Il sapore particolare acidulo e insieme salato nasconde proprietà benefiche che vale la pena conoscere per sapere perché includere la piccola pianta all’interno dei manicaretti.

Portulaca: Proprietà e benefici

Della portulaca si può usare il fiore, le foglie, il fusto e i semi per arricchire le ricette, da quelle più rustiche a quelle più sfiziose.

Le interessanti proprietà della pianta sono legate a un fitocomplesso particolarmente ricco che le dona anche un sapore particolare.

  • Cuore – La presenza di acidi grassi Omega 3 tiene a bada i livelli di colesterolo LDL e promuove l’attività cardiaca, impedendo ictus e infarti.
  • Circolazione – Il contenuto di rame e ferro incoraggia la formazione di globuli rossi che stimolano il flusso sanguigno a tessuti e organi.
  • Radicali liberi – Le sostanze antiossidanti (prime tra tutte la vitamina C e i carotenoidi) sviluppano un’azione antiossidante che contrasta i radicali liberi e frenano eventuali danni.
  • Vista – Il mix di vitamina A e betacarotene rinforza la capacità visiva e ostacola l’insorgenza di eventuali problematiche agli occhi.
  • Pelle – La pelle beneficia della presenza di composti in grado di limitare la comparsa delle rughe e mantenerla in salute.
  • Peso – Il fatto che 100 grammi di portulaca valgano 16 kcal rende questa pianta perfetta per chi deve perdere peso e/o mantenere la linea. In più la quota di fibre dona un buon senso di sazietà.

Come usare la portulaca in cucina: Ricette e consigli

Come si mangia la portulaca? La portulaca commestibile viene consumata a crudo, gustando steli, fogli e germogli in insalate ricche e saporite dal sapore aspro.

È possibile cucinare la portulaca pianta, aggiungendola alle preparazioni di zuppe, minestre, stufati, frittate, salse e ripieni di pasta fresca.

In alternativa è possibile conservare sott’olio la portulaca semplicemente sbollentandola in una soluzione di acqua e aceto e immergendola in olio extravergine di oliva.

In ultimo i semi di portulaca possono essere utilizzati per insaporire lo yogurt o dare un aroma più intenso al pane.

Come coltivare la portulaca in inverno ed estate

Chi vuole averla sempre a disposizione può decidere di coltivare la portulaca in vaso ampio, piantandola in un terreno sabbioso e drenato.

Può essere coltivata sul balconi in quanto non soffre le temperature estive e non richiede annaffiature frequenti. La portulaca non è velenosa per gli animali da compagnia.

Portulaca: Controindicazioni

Il consumo di portulaca erba non presenta particolari effetti collaterali o controindicazioni, fatta eccezione per chi soffre di calcoli renali. L’acido ossalico, infatti, ne favorisce la formazione.

Chi soffre di calcoli renali, però, può preparare le ricette con portulaca semplicemente sbollentandola in acqua qualche minuto in modo da far disperdere l’acido ossalico.

No alla portulaca a insalata, al pesto di portulaca e le altre ricette con portulaca in caso di gravidanza e allattamento perché non ci sono studi a supporto dell’assenza di controindicazioni.

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