Alcuni ingredienti possono fare la differenza sia nel risultato finale che nell’accessibilità del prodotto. È il caso della farina di tapioca. Scopriamo cos’è e come si usa la farina di manioca!
Siamo nell’ambito delle farine alternative, quelle gluten free e adatte all’alimentazione dei celiaci: la farina di tapioca è una farina senza glutine molto preziosa in cucina.
L’abbiamo incontrata quando abbiamo parlato di come sostituire la fecola di patate o quando abbiamo approfondito la ricetta delle Nuvole di drago o di come fare i noodles in casa.
Che cos’è la farina di tapioca?
La farina di tapioca è un prodotto ricavato dalla lavorazione di un tubero con superficie marrone e interno bianco tipico del Sud America, chiamato manioca (o comunque conosciuto come yuca o cassava).
Che gusto ha la tapioca? Il tubero della Manihot esculenta ha un sapore neutro e non definibile, salvo una nota che ricorda la mandorla e un retrogusto tendente al piccante.
Per ottenere la farina, la polpa del tubero viene macinata in una purea e lavata per separare l’amido dall’acqua e dalle fibre. L’amido estratto viene essiccato e macinato fino a ottenere una polvere fine, che è la farina di tapioca.
Dove si può trovare la farina di tapioca? È disponibile al supermercato (purché ben fornito) e in molti negozi di alimentari specializzati in prodotti senza glutine o negozi online.
Qual è la differenza tra la farina e le perle di tapioca?
La farina di tapioca e le perle di tapioca sono prodotte dalla stessa fonte, la radice della pianta di manioca, ma differiscono significativamente nella loro forma, consistenza e usi in cucina.
Da una parte c’è la farina di tapioca, cioè una polvere finemente macinata, ottenuta dall’estrazione dell’amido dalla radice di manioca. È una farina bianca, leggera e setosa.
Dall’altro lato, le perle di tapioca si presentano come sfere traslucide preparate dall’amido estratto dalla radice. Queste vengono create attraverso un processo di lavorazione che coinvolge la formazione di una pasta dall’amido di tapioca e la successiva trasformazione in sfere tramite riscaldamento o asciugatura. Sono comunemente utilizzate in dessert come il bubble tea (tè taiwanese) o in piatti come il pudding per la loro consistenza gommosa e trasparente una volta sciolte in un liquido bollente.
Farina di tapioca, proprietà nutrizionali
Dal punto di vista nutrizionale, la farina di tapioca eredita gran parte del profilo della radice di manioca: elevata quantità di carboidrati e ridotto contenuto di proteine.
Per quanto riguarda le calorie, invece, dobbiamo tenere a mente che 100 grammi di farina di tapioca corrispondono a circa 360 calorie.
Quali sono i benefici della tapioca?
Le caratteristiche della farina di tapioca la rendono un valido alleato in cucina: ecco perché scegliere questa farina!
- Senza glutine: La farina di tapiona è senza glutine e quindi è perfetta per chi ha problemi di intolleranza o allergia al glutine. Inoltre offre un’alternativa leggera e versatile alla farina di grano.
- Leggerezza: La sua consistenza leggera e setosa dona leggerezza ai dolci e alle preparazioni senza appesantirle.
- Digeribilità: Questa farina è molto digeribile e per questo viene usata spesso per preparare piatti per bambini piccoli e persone con disturbi legati al sistema digerente.
- Energetica: Farina di tapioca e carboidrati. L’elevata carica di carboidrati e il contenuto di minerali (es. magnesio, potassio, fosforo e calcio) rende questa farina l’aiuto perfetto per riprendersi da periodi di convalescente.
Come usare la farina di tapioca in cucina: ricette e idee
Questa farina gluten free è indubbiamente un ingrediente capace di conferire un quid in più alle preparazioni. Ecco alcune idee per usare la farina di tapioca in cucina:
- Conferire leggerezza – La caratteristica distintiva della farina di tapioca risiede nella sua capacità di conferire leggerezza agli impasti senza compromettere la consistenza. Utilizzata in dolci, panificati e piatti da forno, dona una morbidezza e una leggerezza che eleva la qualità sensoriale senza appesantire le preparazioni.
- Addensare – Ha un elevato potere addensante che consente di addensare salse, zuppe e creme senza alterarne il sapore, regalando consistenza senza grumi. Come già accennato, è un’ottima sostituta della fecola di patate (e anche dell’amido di mais).
- Sostituire le uova – La farina di tapioca è un ottimo sostituito dell’uovo, considerando la capacità legante e addensante. Bastano un paio di cucchiai per ogni uovo.
- Donare croccantezza – È la compagna ideale per rivestire ingredienti prima della frittura: il risultato è una crosta croccante e dorata che esalta il gusto senza appesantire.
I consigli in più …
In linea di massima è sufficiente aggiungere la farina di tapioca alla farina tradizionale o sostituirla del tutto, ma è bene prestare alcune accortezze per sfruttare appieno il potenziale di questo ingrediente.
- Dosaggio accurato – È necessario usare la farina di tapioca con moderazione per sfruttarne le qualità senza sovrastare i sapori originali.
- Sperimentazione graduale – Il modo migliore per comprendere il suo impatto sulle consistenze e sui sapori è aggiungere la farina di tapioca gradualmente.
Quali sono le controindicazioni?
La farina di manioca è sicura per la maggior parte delle persone, ma è bene fare alcune considerazioni per non scivolare nell’errore.
- Alto contenuto di carboidrati – Dal momento che è ricca di carboidrati, potrebbe non essere adatta per le diete a basso contenuto di carboidrati o per persone che devono monitorare attentamente l’assunzione di carboidrati.
- Basso contenuto di fibre e proteine – Rispetto ad altre farine alternative, ha un contenuto di fibre e proteine relativamente basso, quindi potrebbe non essere la scelta ideale per coloro che cercano di aumentare l’apporto di questi nutrienti nella loro dieta.
- Effetto sulla glicemia – La farina di tapioca ha un alto indice glicemico e questo potrebbe influenzare i livelli di zucchero nel sangue.
Si può consumare la radice di manioca?
Chi si ritrova tra le mani una radice di manioca può consumare il tubero come farebbe con la patata, ma soltanto se si dedica a una preparazione accurata prima del consumo. Perché? Contiene glicosidi cianogenici che possono produrre acido cianidrico durante la digestione e risultare tossici (se ingeriti in grandi quantità).
La lavorazione della radice di manioca è fondamentale per renderla sicura per il consumo umano. Questo processo coinvolge diverse fasi:
- Sbucciatura e lavaggio – Le radici vengono sbucciate per rimuovere la buccia esterna e lavate accuratamente per eliminare eventuali residui di terra.
- Spremitura o macerazione – Alcune tecniche coinvolgono la spremitura della radice per rimuovere il lattice tossico o la macerazione in acqua per ridurre il contenuto di sostanze nocive.
- Cottura – La cottura delle radici è essenziale per neutralizzare eventuali tracce residue di glicosidi cianogenici. Solitamente, vengono bollite o cotte prima di essere utilizzate in varie ricette.
La manioca può essere consumata in vari modi una volta preparata correttamente: bollita, arrostita, fritta o utilizzata come ingrediente in piatti come purea, zuppe o stufati.