Tutti amano il sapore inconfondibile della liquirizia sotto forma di bastoncini, caramelle e liquore, ma in pochi conoscono le proprietà di questa radice. Scopriamone di più!
La liquirizia è molto di più di quel sapore prima dolciastro e poi gradualmente amaro che ha conquistato bambini e adulti in tutto il mondo.
È caratterizzata da principi attivi che sono composti triterpenici e derivati tra cui la glicirrizina, una sostanza considerata almeno 50 volte più dolce del saccarosio, la liquiritina che appartiene al gruppo dei flavonoidi, e ancora le saponine, le mannite, gli amidi, le vitamine e i fitosteroli. Tuttavia la glicirrizina resta il principio attivo più importante e si concentra nelle radici e nella parte legnosa della pianta.
Liquirizia: Proprietà e vantaggi
Che poteri ha la liquirizia? Le proprietà della liquirizia sono digestive e antinfiammatorie, inoltre protegge le mucose e viene usata contro il bruciore di stomaco e le gastriti. La liquirizia previene le ulcere gastriche e duodenali che sono causate dall’abuso di alcool e dai farmaci oltre alle ulcere dovute alle terapie chemioterapiche.
Diversi studi condotti sulla pianta di liquirizia, hanno evidenziato che il principio attivo della glicirrizina, che conferisce proprietà antinfiammatorie e antivirale, impedisce all’herpes di svilupparsi, inoltre blocca l’ingresso e il processo di replicazione dei virus nelle cellule nei casi di patologie polmonari, frenando l’infezione. Il meccanismo di azione non è ancora noto, probabilmente la glicirrizina interferisce con il percorso di comunicazione cellulare, stimolando la produzione di ossido nitrico, già noto agli scienziati perché attiva i macrofagi e i linfociti, le cellule che si occupano della risposta del sistema immunitario.
Questo ci basta per dire che la liquirizia è molto di più che un semplice prodotto naturale che contribuisce ad alzare la pressione. Una delle proprietà più note è proprio questa ed è dovuta al principio attivo che interviene sui livelli di aldosterone, l’ormone che regola la pressione arteriosa. Proprio per questo motivo è sconsigliato il consumo a chi soffre di ipertensione. Quanto alza la pressione la liquirizia? Parecchio, se consideriamo che un’assunzione eccessiva potrebbe creare seri problemi.
La liquirizia è indicata contro lo stress e l’insonnia, l’infuso e il decotto contribuiscono a regolare gli zuccheri nel sangue stimolando i liquidi cerebrospinali.
Gli studiosi giapponesi invece hanno accertato che la liquirizia è molto utile nella lotta alle tossinfezioni alimentari, l’estratto che deriva dalla radice contrasta i microrganismi presenti nel cibo. I composti attivi della liquirizia secondo i ricercatori, contrastano diversi ceppi di sostanze che rendono il cibo pericoloso.
La liquirizia inoltre è indicato come rimedio naturale per la tosse, per le sue proprietà protettive nei confronti delle mucose e ha azione emolliente ed espettorante in caso di asma e bronchite. Attenzione però all’effetto leggermente lassativo dovuto alla presenza di mannite (mannitolo), lo zucchero naturale interviene nei casi di stipsi e facilita lo svuotamento dell’intestino.
La liquirizia fa ingrassare?
La risposta si capisce facilmente dal rapporto liquirizia–calorie: 100 grammi di liquirizia apporta circa 350 Kcal. Tuttavia bisogna distinguere la radice di liquirizia e i prodotti a base di liquirizia.
La radice di liquirizia (cioè i bastoncini di liquirizia) non contiene zuccheri e influenza negativamente soltanto sulla ritenzione idrica, provocando quindi la cellulite.
Al contrario i prodotti al gusto di liquirizia (es. caramelle alla liquirizia e liquore alla liquirizia) contengono un mix di zuccheri aggiunti ed edulcoranti che generano un picco glicemico e comportano un aumento della quota calorica giornaliera. Quindi sì, questo tipo di liquirizia fa ingrassare.
Controindicazioni della liquirizia
L’acido glicirrizico della liquirizia ha azione ipertensiva perché favorisce l’accumulo di sodio, ritenzione di acqua e perdita di potassio, con importanti effetti collaterali sull’equilibrio dei sali minerali. Un uso eccessivo di liquirizia aumenta la pressione, comporta ritenzione idrica e gonfiore localizzato al viso e alle caviglie, oltre al mal di testa. Pertanto tutti i soggetti che soffrono di ipertensione e sono predisposte agli edemi, i diabetici, le donne incinta e in stato di allattamento, devono stare alla lontana dalla liquirizia.
Descrizione della pianta di liquirizia
La pianta di liquirizia è originaria dell’Asia sud-occidentale e dell’Europa meridionale, si sviluppa in maniera spontanea nelle regioni del bacino mediterraneo e su terreni calcarei e argillosi. Viene coltivata in Sicilia, in Lucania e in Calabria dove la produzione è del 70%. La liquirizia è una pianta erbacea perenne che arriva sino ad un metro di altezza ed è rustica, questa caratteristica le consente di resistere al gelo.
Inoltre sviluppa un rizoma da cui si estendono stoloni che arrivano a due metri e radici legnose. Il rizoma e le radici hanno una corteccia di colore marrone, mentre all’interno tengono al giallo e il sapore è dolce. Infatti sono proprio le radici le parti della pianta di liquirizia che vengono utilizzate, ma devono avere almeno 3-4 anni di vita e si raccolgono in autunno, poi si lasciano essiccare. Le foglie invece hanno quattro/otto paia di foglioline e una terminale, i fiori tendono all’azzurro violaceo e sono caratterizzati da un peduncolo corto, inoltre sono riuniti in racemi e sono inseriti nell’ascella delle foglie. I frutti sono legumi coriacei che contengono da due a sei semi di colore bruno.
Storia della liquirizia
Il nome liquirizia ha origine greca: glucos (dolce) e riza (radice). In Asia era conosciuta 5000 anni fa, ed è stata menzionata negli antichi erbari cinesi.
La medicina tradizionale la prescriveva per curare i disturbi del fegato, le intossicazioni alimentari e il catarro. Nell’antico Egitto e in Assiria la liquirizia era molto usata, e Ippocrate la consigliava per la tosse. È solo nel XV secolo che si è diffusa in Europa la liquirizia grazie all’opera dei domenicani.
Oggi dove si trova la liquirizia pianta? La Glycyrrhiza glabra cresce nei territori sudoccidentali dell’Asia e nelle zone mediterranee dell’Europa. Si dice la liquirizia calabrese sia una delle migliori per il contenuto di glicirrizina.
In fitoterapia la liquirizia si usa sotto forma di tisane oppure per preparare dolciumi e caramelle. In commercio si trovano la radice di liquirizia che si può masticare oppure tagliare a pezzettini per infusi e decotti, e i confetti con estratto di liquirizia pura, ridotta prima in liquirizia in polvere e poi in succo.
Tintura madre di liquirizia
La tintura madre di liquirizia è molto apprezzata per le proprietà degli oli essenziali. Viene utilizzata in caso di digestione difficile perché espettorante e antinfiammatoria e, come la radice, è indicata per mal di gola e acidità gastrica. La liquirizia, in passato, è diventata nota per le virtù dissetanti, gli Sciti mangiavano solo formaggi di capra e liquirizia e potevano camminare per ore nel deserto senza mai avere sete, grazie all’azione della radice. Ovviamente la tintura madre, così come la radice, deve essere utilizzata con parsimonia.
Per la preparazione della tintura madre di liquirizia si segue il processo idroalcolico con macerazione a freddo in solvente di gradazione al 25%. Secondo gli usi tradizionali, la tintura madre di liquirizia è molto utile in caso di allergie, asma, bronchite (anche i casi cronici), fame nervosa, stanchezza fisica e mentale, infezioni virali e artrite. Le proprietà diuretiche ed espettoranti sono ben note e la tintura interviene anche per alleviare i sintomi della cervicale. Il dosaggio consigliato è di 30-60 gocce due volte al giorno prima dei pasti.
Sono state evidenziate alcune interazioni con farmaci diuretici, lassativi e cortisonici, quindi vi invitiamo a consultare il medico prima di utilizzare la tintura madre di liquirizia.
Salvatore
dice:C’è scritto un errore, la liquirizia la fa alzare la pressione, non abbassare!