Con il sapore dolce e il colore vivace, le carote sono tra le verdure più amate in cucina. Queste radici aggiungono un tocco di colore ai piatti e offrono anche benefici per la salute.
La carota è un ortaggio originario del bacino del Mediterraneo ed è un vegetale molto carnoso e croccante particolarmente ricco a livello nutrizionale: le carote contengono vitamine come la provitamina A e vitamine C, B1, B2, PP, D, E e sodio, potassio, calcio, fosforo, zuccheri, tante fibre solubili mentre contiene circa il 95% di acqua.
La ricchezza di nutrienti rende la carota un prodotto ottimo grazie alle sue proprietà antiossidanti, antidiarroiche, depurative, digestive, e antianemiche. Ciò rende le carote il miglior ricostituente per affrontare l’autunno e i mesi più freddi e un toccasana nei mesi più caldi.
La storia della carota
Le origini delle carote risiedono in Oriente dove sono state coltivate per migliaia di anni ma anche gli antichi Greci e i Romani le utilizzavano come piante officinali.
Il nome “carota” deriva dal greco karotòn mentre quello botanico è daucus carota. Il colore giallo-arancione è dovuto a una mutazione.
La pianta della carota è di tipo perenne e appartiene alla famiglia delle Ombrellifere perché sviluppano fiori bianchi a cinque petali raccolti ad ombrella. La parte commestibile è quella della radice e la lunghezza vara da 3 a 20 cm, alcune varietà arrivano persino a 90 cm e il diametro varia da 1 a 6 cm.
Dovete sapere che la carota è considerata anche una pianta infestante ed è molto diffusa nei prati dove si presenta con una radice più corta e meno sviluppata.
Carote, i valori nutrizionali
La carota ha proprietà eccellenti, partendo proprio dalla ricchezza dei minerali; anzi c’è chi la definisce una “miniera” grazie al contenuto abbondante in ferro, calcio, magnesio, rame e zinco.
Tra tutti i vegetali è la fonte più ricca di beta-carotene (trasformato in vitamina A dall’organismo) e apporta carotenoidi, pro-vitamina A, vitamina B e C. Per quanto riguarda il beta-carotene, 300 grammi di carote apportano una quantità parti a 5-10 volte il fabbisogno giornaliero raccomandato. Questo pigmento conferisce il colore arancione alla carota, per questo i caroteni si estraggono direttamente dalla radice per essere utilizzati come coloranti naturali.
Nella radice della carota ci sono anche riserve zuccherine, mentre la parte erbacea contiene flavonoidi, furanocumarine e un olio a basso peso molecolare con geraniolo, limonene e sesquiterpeni tra cui il daucolo.
Carota: benefici per il corpo

Il fitocomplesso ci lascia intuire quanto consumare regolarmente carote possa offrire al corpo. A cosa fanno bene le carote?
- Miglioramento della vista: La vitamina A presente è fondamentale per mantenere una vista sana e può aiutare a prevenire problemi come la degenerazione maculare legata all’età.
- Salute della pelle: I carotenoidi possono contribuire a migliorare la salute della pelle, proteggendo contro i danni causati dai raggi UV e promuovendo una pelle luminosa e radiosa.
- Sistema immunitario potenziato: Grazie alla ricchezza di antiossidanti, tra i benefici delle carote c’è anche il rafforzamento del sistema immunitario, proteggendo il corpo dalle infezioni e dalle malattie.
- Sostengo della salute cardiovascolare: Gli antiossidanti e le fibre contribuiscono nel ridurre il rischio di malattie cardiache, abbassando i livelli di colesterolo nel sangue e migliorando la salute del cuore.
- Gestione del Peso: Le carote sono un alimento a basso contenuto calorico e ricco di fibre, il che le rende un ottimo spuntino per chi cerca di perdere peso o mantenere un peso sano.
- Protezione a livello intestinale: La ricchezza di vitamina A migliora la funzionalità e la struttura della mucosa intestinale aiutando a ridurre i disturbi del colon irritabile e al tempo stesso proteggendo dalle aggressioni esterne le pareti dello stomaco e quelle dell’intestino.
Le carote fanno ingrassare?
Il sapore dolciastro delle carote fa sorgere più di qualche dubbio in chi è a dieta e deve mantenere la linea. Ma le carote fanno ingrassare?
Si rivelano preziosi alleati per mantenersi in salute, ma non tutti sono convinti del loro effetto benefico sulla linea. D’altronde ci si chiede anche se i pomodori o le zucchine fanno ingrassare.
La prima cosa da considerare per capire i benefici delle carote e le loro controindicazioni è l’apporto calorico: 100 grammi di carote crude equivalgono a 40 calorie.
Le calorie delle carote crude è piuttosto basso, ma non abbastanza se si considerano altri alimenti come il cetriolo o il finocchio.
Il fatto che esistano cibi che possano restituire meno calorie rispetto alle carote non significa che si possa trascurare il profilo nutrizionale delle carote e i loro effetti benefici.
In ogni caso, comunque, pensare alle calorie delle carote ci lascia pensare che non si tratta di alimenti particolarmente calorici. Ebbene, le carote non fanno ingrassare. L’opinione non cambia neanche se si strizza l’occhio alla quota di carboidrati contenuta nelle carote: 7 g ogni 100 grammi.
A provare a destabilizzare la questione è per lo più la presenza di zuccheri complessi, certo più apprezzati sotto il profilo dietetico ma teoricamente destinati ad aumentare l’indice glicemico delle carote. Fortunatamente la presenza di fibre aiuta a metabolizzare la quota di zuccheri presente e a scongiurare eventuali picchi glicemici.
Alla luce di quanto detto finora, quindi, fanno ingrassare le carote? No, non fanno ingrassare se vengono consumate in modo moderato e consapevole.
La primordiale carota nera

Ci sono diverse varietà di carote, tra cui una primordiale: la carota nera. Per via del suo colore viene utilizzata soprattutto a livello decorativo, perché dal punto di vista nutrizionale è simile alla carota arancione.
La carota nera è una varietà domestica (esiste la carota selvatica o spontanea e la carota domestica o coltivata), all’inizio si è diffusa nel continente asiatico e grazie a ragioni di marketing ha riacquistato la sua importanza. Non vengono prodotte nel nostro Paese perché le carote nere richiedono delle condizioni climatiche particolari.
Sono considerevoli le quantità di antocianidine contenute nelle carote viola e questo sviluppa proprietà antibatteriche e antifungine; l’olio estratto dai semi della pianta rinforza i capelli e combatte il prurito.
Non ci sono limiti al consumo di carote nere e nemmeno controindicazioni soprattutto in caso di diete ipocaloriche. Sono indicate per le persone ad alto rischio metabolico e quindi con problemi di colesterolo, ipertensione e diabete. L’azione combinata delle antocianidine e del beta-carotene infatti ha effetti benefici sullo stress ossidativo.
Le carote nere sono un prodotto antichissimo e lo dimostra il manoscritto “Arte de Cocina di Francisco Martinez Montino per nel 1623 ha proposto una prima ricetta di insalata di carote nere.
Si abbinano con tutti gli ingredienti e si possono consumare sia cotte che crude, meglio usare condimenti di origine vegetale come l’olio extravergine di oliva. Perfetto l’abbinamento con i formaggi freschi e stagionati e come contorno per piatti a base di carne e di pesce. Per quanto riguarda le erbe aromatiche invece le carote nere come le “cugine” arancioni preferiscono il prezzemolo e ancora il peperoncino, la curcuma, lo zenzero e il cumino. Ottimo l’estratto e il centrifugato a base di carote nere anche se esistono delle bevande tradizionali come il Kanji e il Salgam.
La pastinaca (carota bianca)

La pastinaca è conosciuta anche come carota bianca e dal punto di vista botanico è legata alla carota. È composta da una lunga radice tuberosa, la buccia e la polpa sono color crema e si lascia nel terreno anche se è giunta a maturazione per far diventare più dolce la polpa per effetto delle gelate invernali.
La pastinaca ha origine nel continente Eurasiatico dove è stata sempre usata come ortaggio e consumata generalmente cotta. Richiede terreni profondi e friabili e purtroppo è esposta all’infestazione di parassiti e virus. Dal punto di vista nutrizionale può essere paragonata alla patata, nonostante sia un alimento poco calorico. La maggior parte delle vitamine e dei minerali si trova vicino alla buccia ecco perché non deve essere eliminata, nemmeno in cottura.
Il consumo di pastinaca apporta diversi benefici per le sue caratteristiche anti-cancerogene, anti-infiammatorie e anti-fungine. L’alto contenuto di fibre inoltre previene la stipsi e riduce il livello di colesterolo “cattivo nel sangue”. Grazie alla presenza di potassio è indicata per la dieta dello sportivo e di chi soffre di ipertensione.
La radice della pastinaca è commestibile, ma attenzione ai germogli e alle foglie perché contengono una sostanza potenzialmente tossica. In diversi giardinieri che l’hanno manipolata si sono verificati casi di rush cutaneo. In epoca romana si considerava la pastinaca un afrodisiaco, ma oggi è utilizzata in cucina come la carata, anche se ha un gusto più dolce. Ottima per stufati e zuppe, affettate finemente e fritte le pastinache diventano come le chips.