La storia degli gnocchi: origine, ricette e curiosità

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A cosa pensiamo quando sentiamo la parola “gnocchi”? Quasi sicuramente agli gnocchi di patate, piccole chicche morbide e saporite. Ma siamo sicuri di conoscere tutto quello che c’è da sapere? I classici gnocchi sono un …

A cosa pensiamo quando sentiamo la parola “gnocchi”? Quasi sicuramente agli gnocchi di patate, piccole chicche morbide e saporite. Ma siamo sicuri di conoscere tutto quello che c’è da sapere?

I classici gnocchi sono un alimento a base di patate impastate con farina, uova o altri ingredienti e cotti in acqua bollente. Qui su Cucinare Facile ci sono tantissime ricette in cui gli gnocchi sono i protagonisti, per questo motivo abbiamo deciso di parlare della loro storia, dei vari tipi e di qualche curiosità legata a questo prodotto.

Gnocchi: storia e origini

Pochi di voi sanno che gli gnocchi sono made in Italy al 100% e si tratta di un’evoluzione di un’altra ricetta che risale al 1300 d.C..

Le prime prove venivano chiamati “zanzarelli” e non erano di patate lesse, ma si trattava di gnocchi di pane raffermo a cui si aggiungeva la frutta secca e il latte per impastare. Solo nel XVII secolo, assunsero l’aspetto che conosciamo noi, ma venivano chiamati “malfatti”. Con l’importazione delle patate in Europa dall’America, conobbero il successo che continua da secoli.

Pur essendosi diffusi in tutta Italia, rappresentarono ben presto un piatto popolare, economico e nutriente delle regioni settentrionali dell’Italia, dove le patate divennero presto un alimento fondamentale.

Nel corso dei secoli, ogni regione italiana ha sviluppato le proprie varianti di gnocchi, utilizzando ricette con ingredienti locali e tecniche di preparazione uniche. Come condire gli gnocchi è un’altra storia.

Tipi di gnocchi: non solo patate

gnocchi di patate

Esistono tanti tipi di questo piatto che si rifanno alla ricetta degli antichissimi “zanzarelli” come i canederli, grossi gnocchi sferici a base di pane raffermo, latte, uova, formaggi, salumi e altri ingredienti tipici della tradizione locale. Gli altri abbastanza famosi sono gli gnocchi alla romana il cui ingrediente principale è il semolino e hanno una forma a disco. Tra gli altri ingredienti degli gnocchi di semolino vi sono uova, latte, formaggio, burro e spezie e vengono conditi e cotti al forno.

La varietà più conosciuta è quella degli gnocchi di patate a pasta gialla, ricca di amido, che conferisce morbidezza e consistenza alla pasta. In realtà, non è l’unica opzione.

Poi ci sono quelli che vengono preparati con l’impasto tradizionale ma presentano delle “variazioni” come nel caso degli gnocchi di zucca, a cui si aggiunge la polpa, gli gnocchi di melanzane, gli gnocchi di rapa, gli gnocchi di spinaci e anche gli gnocchi di patata americana. Spesso vi sono delle ricette che non prevedono le patate e la farina 00 viene sostituita con altre tipo mais, tapioca e amaranto. Grazie alla diffusione della cucina asiatica anche gli gnocchi di riso cinesi hanno trovato ampia diffusione sulle nostre tavole e contengono farina di riso, farina di frumento e acqua. Come dimenticare gli gnocchi di ricotta?

Tutti questi di cui vi abbiamo parlato sono “morbidi”, poi vi sono anche quelli “duri” ovvero gli gnocchetti sardi che rientrano nella categoria della pasta. Dulcis in fundo: lo gnocco fritto. Ma questi cari amici, è un’altra storia che vi racconteremo la prossima volta!

Perché si dice “giovedì gnocchi”?

quando si mangiano gli gnocchi

Probabilmente molti di voi avranno sentito dire questo proverbio nelle varie declinazioni, a noi interessa quella alimentare. Il modo di dire completo è “giovedì gnocchi, venerdì pesce e sabato trippa”. É diffuso soprattutto nell’area romana e riguarda una tradizione ben precisa su quando si mangiano gli gnocchi e diffusa nel dopoguerra. Alla fine della seconda guerra mondiale infatti i generi alimentari scarseggiavano mai nei negozi fecero la loro comparsa gli gnocchi. Questo piatto, molto calorico, veniva proposto a metà settimana per fare il pieno di energia in vista del venerdì. Durante la quaresima si osserva il digiuno dalla carne e si mangia il pesce o i legumi. Il sabato invece si macellavano gli animali e le parti meno nobili come frattaglie, stomaco e trippa venivano venduti ai contadini.

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