Cosa mangiare per prevenire i tumori è un argomento attuale che coinvolge i centri di ricerca, gli operatori e i cittadini e mette sotto accusa molti alimenti, primi tra tutti le carni rosse. Eppure la carne bianca resta uno degli alimenti da includere nella dieta.
I dati dell’Associazione Italiana per la ricerca sul Cancro (AIRC) rivelano che 3 tumori su 10 sono strettamente collegati a un regime alimentare scorretto.
Il collegamento tra alimentazione e prevenzione ha spinto all’elaborazione di diete anticancro come metodi per prevenire il cancro partendo da quello che si serve a tavola.
In particolare, la carne rossa è finita nel mirino dell’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro come alimento che aumenta il rischio tumorale.
Fermo restando che, secondo le linee guida dell’Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione (INRAN), non andrebbe mai superata una quantità di 300-400 grammi alla settimana, la carne non andrebbe eliminata dal regime alimentare.
È innegabile che la carne contenga nutrienti e sostanze proteiche essenziali per l’organismo e rinunciarvi potrebbe debilitare il corpo o provocare carenze destinate a compromettere il benessere generale.
Il dilemma “carne si o no” viene risolto semplicemente limitando il consumo di carni rosse a un paio di volte a settimana, integrando la carne bianca e riducendone il quantitativo.
In effetti l’attenzione non deve essere riposta solo sulla frequenza ma anche il quantitativo complessivo. È meglio consumare 50 grammi di carne al giorno per dieci giorni piuttosto che consumare un chilo di fiorentina una sola volta a settimana.
Perché scegliere la carne bianca?
La qualità della carne è il primo fattore da tenere sotto controllo in quanto evitare le carni trasformate che racchiudono sostanze nocive potrebbe evitare l’insorgenza di tumori.
In questo senso è meglio optare per una materia prima non lavorata scegliendo, per esempio, il filetto anziché un burger anche se di prima scelta.
In linea di massima la carne bianca risulta più leggera, nutriente e meno costosa, anche se è importante non escludere totalmente la carne rossa (sempre e comunque scegliendola tra i carni magre) per costruire un regime alimentare.
La carne bianca contiene una percentuale minore di mioglobina, vale a dire la proteina presente nei muscoli degli animali che assicura il trasporto di ossigeno responsabile del colore rosso della carne che la rende più appropriata a un’alimentazione salutare, insieme a una bassa quota di grassi saturi.
Pollo, coniglio e tacchino assicurano fonti proteiche alternative rispetto alle carni rosse o alle uova a fronte di un basso livello di sodio (responsabile dell’ipertensione) e di grassi polinsaturi (ostruiscono i vasi sanguigni), salvaguardando la salute del sistema cardiovascolare.
La bassa quota di grassi, concentrati per lo più nella pelle (facile da rimuovere), consente di mangiare in modo sano e mantenere la forma fisica.
Le fibre piccole con poco collagene rendono la carne bianca particolarmente digeribile, a patto che non si esageri con le quantità per non sovraccaricare dei reni dovuto all’iperproduzione di scorie.
Maiale: carne bianca o rossa
Quali sono le carni bianche? Il quesito, spesso sollevato dal dubbio di classificazione del maiale come carne rossa o bianca, deve prendere in considerazione la quantità di mioglobina, la stessa che conferisce il colore rosso alla carne.
Nel caso specifico, non tenendo conto del colore chiaro della carne da cruda, il maiale contiene una quantità di mioglobina tale da includerla tra le carni rosse mentre e le carni bianche includono quelle ottenute da animali da cortile come polli e tacchini.
Come cuocere la carne bianca al meglio
Il modo migliore per sfruttare il potenziale della carne bianca e costruire un regime alimentare è cuocere bene la carne a temperature basse.
L’alta temperatura, infatti, agevola la formazione di composti tossici che contribuiscono al rischio di carcinogenesi.