Il sapore neutro della kataifi si adatta a qualsiasi preparazione, da quelle dolci a quelle salate. Oggi scopriamo cos’è e come preparare la pasta kataifi fatta in casa!
I gamberi in pasta kataifi sono tra le preparazioni più conosciute, ma questa pasta trova spazio in molti piatti della cucina greca e mediorientale.
In realtà, grazie al sapore delicato e alla versatilità, questa preparazione può essere usata anche per le ricette più tradizionali.
Pasta kataifi: cos’è e origine
Che origini ha la pasta kataifi? Anche chiamata kadaif, knafeh, konafa, konafah, questa pasta arriva da lontano. Secondo gli esperti, sarebbe originaria del Medio Oriente (es. Palestina, Israele, Siria).
Ma che cosa è la pasta kataifi? Non è altro che una preparazione a base di farina ed acqua. Tanto per capirci è pasta fillo tagliuzzata in fili sottilissimi che si trova nel banco frigo del supermercato.
Non è difficile capire come si usa la pasta kataifi congelata, visto che i fili sottili di pasta fillo riescono a dare una nota di gusto e croccantezza a qualsiasi piatto: antipasti, secondi e dolci.
Inoltre la duttilità dell’impasto crudo permette di creare cestini, nidi o coni, salvo poi cambiare in cottura e diventare un guscio croccantissimo.
Dalla pasta kaitafi con carne macinata, crostacei o verdure alla mozzarella in pasta kataifi fino ai dolci: questi “capelli d’angelo” promettono di rendere tutto più buono.
Pasta kataifi: ingredienti e ricetta home made
La pasta kataifi si può comprare già pronta: dove comprarla? Nei negozietti di cucina tipica mediorientale, nei supermercati forniti (es. pasta kataifi Conad, Lidl, Esselunga) oppure online (es. pasta kataifi Amazon).
Perché chiedersi dove si può acquistare la pasta kataifi quando la si può preparare? Quello che in molti non sanno è si può preparare in casa: la ricetta della pasta kataifi è facile da realizzare anche se non si ha molta dimestichezza in cucina.
La prima cosa da fare per preparare la pasta kataifi è mescolare gli ingredienti in un impasto simile a quello della pasta fillo: disporre 250 g di farina a mo’ di fontana su un tavolo da lavoro, aggiungere un pizzico di sale e versare un bicchiere di acqua mentre si impasta energicamente. Dopo aver lavorato l’impasto, occorre lasciarlo riposare per almeno 45-50 minuti.
Chi non vuole sporcarsi le mani o non vuole sporcare troppo in cucina può impastare gli ingredienti della pasta kaitafi anche col Bimby o un altro robot da cucina, procedendo ugualmente come segue.
A questo punto è necessario suddividere l’impasto in piccole porzioni e stenderle con un mattarello su un piano infarinato fino a ottenere tante sfoglie sottili. Se non si ha tempo allora si può usare anche la macchina per la pasta.
È necessario coppare ogni sfoglia in modo da ottenere dischi uguali e ungere tre dischi alla volta con un po’ di olio EVO in modo da riuscire a posizionarli uno sull’altro e appiattirli insieme usando il mattarello. Procedere in questo modo (tre sfoglie alla volta) fino al termine dell’impasto.
A questo punto è necessario arrotolare i dischi delicatamente e tagliarli a striscioline sottilissime, ottenendo così la kataifi pasta.
Il metodo alternativo
Esiste un metodo alternativo molto più semplice (e che tra l’altro strizza l’occhio alla tradizione degli artigiani greci e turchi) per preparare la kataifi.
Tutto quello che bisogna fare è preparare una pastella versando acqua (200 ml) in una ciotola, aggiungendo un paio di cucchiai di olio di semi e un pizzico di sale, mescolando il tutto con una frusta e continuare a lavorare il composto man mano che si aggiunge prima la farina setacciata (90 g) e dopo l’amido di mais (80 g).
Prima di procedere con la preparazione dei “capelli d’angelo” è bene filtrare la pastella in un colino a maglie strette in modo da essere sicuri di liberarsi dei grumi.
A questo punto è sufficiente trasferire la pastella in una bottiglia per bagna per dolci o una bottiglia di plastica con tappo forato e versarla su una padella per crepes o un padellino antiaderente caldo disegnando dei filamenti.
La kataifi va cucinata per un minuto al massimo prima di essere staccata usando una padella ed essere trasferita su un piatto (coprendola con un canovaccio pulito e asciutto).
Quante calorie ha la pasta kataifi?
La pasta kaitafi restituisce calorie variabili in base al tipo di pasta (comprata o fatta in casa), alla quantità utilizzata e alla ricetta.
Non è facile definire un valore calorico esatto, tuttavia è possibile farsi un’idea generale delle calorie tenendo a mente che una porzione di kataifi da 100 grammi equivale a circa 300 calorie.
In tal senso è bene ricordare che la cottura può influenzare il suo contenuto calorico. L’aggiunta di ingredienti come zucchero, frutta secca, sciroppi o formaggi nei piatti preparati con pasta kataifi influirà sul totale delle calorie.
Pasta kataifi: ricette e cottura
La pasta kataifi fatta in casa è pronta per essere utilizzata nelle ricette più disparate, magari avvolgendo i gamberoni nella kataifi ioppure creando un nido nel quale versare verdure, formaggi o addirittura Nutella o crema. Un modo creativo è usare la pasta kataifi come base per il sushi.
Che si usi la pasta kataifi nelle ricette salate o nei dolci, però, occorre fare attenzione alla cottura: è necessario non esagerare con i tempi sia se si cucina al forno che se si frigge.
Come conservare la pasta kataifi
In linea di massima è sempre meglio consumare la kataifi pasta al momento perché si può conservare al massimo per un giorno.
Se non si riesce a consumarla tutta allora si può coprire con un canovaccio pulito e asciutto in modo da evitare che si secchi troppo e posizionare nel frigorifero.