Siamo abituati a parlare di “carenza di vitamina D”, eppure esistono anche casi in cui questa vitamina può presentarsi in eccesso. Scopriamo cosa c’è da sapere su l’eccesso di vitamina D.
La carenza di vitamina D è un tema caldo perché rende impossibile l’espletamento di alcune funzioni essenziali per il corpo: regolazione del metabolismo di calcio e fosforo, tutela del livello osseo e funzionamento del sistema nervoso centrale, del sistema immunitario e del sistema cardiovascolare.
Le cause della carenza di vitamina D possono essere diverse, ma tra le tante hanno un impatto maggiore la scarsa esposizione al sole, il fumo di sigaretta, l’obesità, i disturbi alimentari, l’invecchiamento, l’insufficienza renale ed epatica, il morbo di Crohn, i problemi allo stomaco e all’intestino.
Questa condizione viene spesso gestita aumentando l’esposizione al sole, consumando alimenti con vitamina D e assumendo integratori alimentari.
Tuttavia esiste anche la situazione opposta che porta a conseguenze ugualmente preoccupanti. Stiamo parlando dell’eccesso di vitamina D o ipervitaminosi D.
Eccesso vitamina D, le cause
Le cause dell’eccesso di vitamina D possono essere diverse, ma l’alimentazione non rappresenta quasi mai il motivo di tale situazione (specie considerando le quantità esigue contenute negli alimenti).
A causare tale condizione è maggiormente l’uso spropositato di integratori di vitamina D può alzare i livelli vitaminici a tal punto da scivolare nell’eccesso.
Anche l’esposizione eccessiva al sole può favorire l’arrivo di tale condizione in quanto è e resta la principale fonte di approvvigionamento di questa vitamina.
In ultimo, le persone affette da artrite reumatoide si sono dimostrate più propense a sviluppare problemi di assorbimento della vitamina D, portando all’accumulo della vitamina nel corpo.
Quello che succede è che vitamina D, essendo una vitamina liposolubile, non viene eliminata attraverso l’urina ma viene immagazzinata nei tessuti.
Quanta vitamina D si può assumere in un giorno? I dosaggi cambiano in base all’età, andando dai 25 microgrammi per i neonati di pochi mesi fino ad arrivare a 100 microgrammi per i bambini dai 9 anni in su e gli adulti.
Quando la vitamina D diventa tossica? Si parla di tossicità quando si tratta di dosi superiori a 1.000 microgrammi al giorno, ma vale lo stesso anche un’assunzione prolungata di 250 microgrammi al giorno assunti per diverse settimane.
Eccesso vitamina D: Sintomi
L’eccesso di vitamina D nei bambini e negli adulti, esattamente come la condizione di carenza, porta con se una serie di conseguenze più o meno lievi. L’eccesso di vitamina D cosa provoca?
Chi soffre di ipervitaminosi D può andare incontro a inappetenza, episodi di nausea e vomito, stanchezza cronica e mal di testa.
Nei casi più gravi di vitamina D in eccesso, però, i livelli elevati di calcio nel sangue determinano la calcificazione di tessuti di natura non ossea, causando conseguenze serie.
Cosa succede se si prende troppa vitamina D? Tra le conseguenze più pericolose dell’innalzamento dei livelli di calcio c’è un accumulo del minerale in vari distretti (vasi sanguigni, cuore, polmoni e reni) che causa danni e disfunzioni.
Come smaltire l’eccesso di vitamina D
L’ipervitaminosi D viene diagnosticata quando le analisi del sangue analisi del sangue rilevano un elevato livello di calcio e il livello ematico di vitamina D si presenta notevole.
Come viene smaltita la vitamina D? È possibile smaltire la vitamina D in eccesso e scongiurare i suoi danni eliminando le cause alla base di tale condizione: esposizione eccessiva al sole e assunzione di integratori alimentare.
Lo specialista può prescrivere anche farmaci (es. corticosteroidi e bifosfonati) destinati a eliminare il rilascio di calcio alle strutture ossee e può prevedere la somministrazione di liquidi per via endovenosa per controbilanciare la presenza eccessiva di calcio nel sangue.
Per quanto riguarda l’alimentazione, invece, chi si chiede cosa fare se ho preso troppa vitamina D dovrebbe mantenere una dieta varia ed equilibrata e limitare l’assunzione di alimenti ricchi di calcio.