Il sale può diventare un nemico se non viene utilizzato in modo consapevole, lasciando aperta la porta a vari problemi. Ma quanto ne sappiamo di sale iodato? È pericoloso?
Da anni l’Organizzazione Mondiale della Sanità suggerisce un taglio drastico all’uso del sale in cucina, rientrando nei limiti di 5 grammi al giorno.
Il consumo moderato di sale ha il merito di agevolare la perdita di peso e l’insorgenza di disturbi come per esempio il reflusso gastrointestinale e l’ipertensione.
I consigli su come ridurre il sale in cucina sono tantissimi, dalla scelta di ingredienti di qualità all’uso di spezie ed erbe aromatiche. Eppure c’è chi non riesce proprio a fare a meno del sale.
Le persone che non vogliono rinunciare al sale da cucina possono trovare un valido alleato e un’alternativa eccezionale nel sale iodato.
Sale iodato: Cosa significa?
Il sale iodato è un sale da cucina a tutti gli effetti, ma consente di tenere sotto controllo la salute in quanto è stato arricchito da sali di iodio.
Ma cosa significa esattamente? Che differenza c’è tra sale iodato e non iodato? Quali sono i benefici del sale iodato?
Questo tipo di sale, pur essendo stato arricchito da iodio, non appare diverso dal sale da cucina tradizionale per aspetto e odore. Insomma insaporisce le pietanze senza alterarne il sapore.
La presenza di iodio è pensata per riuscire a colmare il deficit di iodio derivante dall’alimentazione occidentale e a ostacolare i disturbi correlati.
Una carenza di iodio, infatti, può provocare malattie tiroidee come il cosiddetto gozzo e altri tipi di disfunzioni tiroidee.
L’importanza dello iodio
Le caratteristiche del sale marino iodato ci riportano all’importanza dello iodio nell’economia del benessere generale. A cosa serve lo iodio?
È un nutriente presente in quantità minime (15-20 mg) nel corpo e in particolare nella tiroide, ma si rivela essenziale per la produzione ormonale.
Gli ormoni tiroidei sostengono il funzionamento di organi e sistemi; regolano la produzione energetica; promuovono il metabolismo; tengono sotto controllo il metabolismo di proteine, zuccheri e grassi; , favoriscono la sedimentazione del calcio nelle strutture ossee.
Purtroppo non tutti hanno modo e tempo per inserire le migliori fonti di iodio di origine animale e vegetale nel menu: pesci, molluschi, crostacei, alghe, spinaci, cime di rapa, bietole, zucchine, aglio e fagioli di soia.
La dose consigliata di 5 grammi di sale iodato ha benefici sull’organismo in quanto rifornisce più o meno 150-180 microgrammi di iodio. In pratica è possibile usare il sale iodato per la tiroide.
A chi è adatto il sale iodato?
Può essere utilizzato da chiunque, specialmente da coloro che non vogliono rinunciare al sale e allo stesso tempo vogliono allontanare le conseguenze legate al sale non iodato.
Tutto quello che bisogna fare è acquistarlo in versione fine o grosso e utilizzarlo nelle stesse quantità (5 grammi al giorno). È possibile usare il sale iodato nelle ricette più disparate.
Sale iodato: Controindicazioni
Il consumo eccessivo della versione iodata conduce verso le stesse criticità del sale senza iodio: il sale iodato sì o no? Il sale iodato non fa male se non si superano i 5 grammi al giorno.
Perché fa male il sale iodato? Le persone predisposte possono andare incontro all’ipertensione, alle malattie cardiache, alle patologie renali e all’osteoporosi.
Chi non può assumere sale iodato? Tutti coloro che soffrono di cancro tiroideo e si sottopongono a un trattamento con iodio radioattivo.