Il lime è un invitante agrume che trova spazio in numerose ricette culinarie. Potrete gustarvi gomme da masticare che rilasciano l’aroma di questo alimento, oppure caramelle e addirittura bevande alcoliche e non. Per quanto riguarda l’aspetto nutrizionale abbiamo molto di cui parlare.
Lo conosciamo perché è uno degli ingredienti del Mojito, ma vi possiamo assicurare che il lime è molto di più. Dal gusto forte e deciso, questo agrume può diventare una valida alternativa al comune limone che noi tutti usiamo.
L’identikit del lime: origine e aspetto
Il lime è un agrume e appartiene alla pianta sempreverde della famiglia delle Rutaceae, il nome scientifico è Citrus aurantifolia.
Le foglie della pianta del lime possiedano una forma ovale e inoltre sono appuntite. L’albero raggiunge i 5 metri d’altezza ed è caratterizzato anche da fiori bianchi molto belli. Quando giunge a maturazione il frutto ha una forma ovale e la buccia è di colore verde-giallastra è sottile.
La polpa non ha semi e il succo del lime trova largo impiego sul mercato. Ovviamente anche la buccia non viene scartata, quest’ultima è utilizzata come ingrediente per ricavare un ottimo olio essenziale.
Ci sono diverse ipotesi sulle sue origini, quella più accreditata è che il lime è un ibrido, ed è un incrocio tra limone e cedro.
Come si chiama il lime in italiano? Il lime frutto si pronuncia “làim”, ma può essere chiamato anche limetta, lima o limone bergamotto in italiano.
Lime: componenti al suo interno
Il lime come abbiamo detto è un agrume dalle molteplici sostanze benefiche. Assumere il succo è terapeutico e questo è confermato dalla presenza di vitamina C e altri utilissimi componenti. Si dimostra un alleato in più circostanze e generalmente il lime non presenta controindicazioni. Vediamo comunque alcuni suoi componenti:
- Fibre
- Sali minerali (potassio, calcio, magnesio, fosforo, rame, ferro, selenio etc.)
- Vitamine (A, B, C, E, K e J)
- Acqua
- Proteine
- Zuccheri
- Aminoacidi
Quali sono i benefici del lime?
Gli utilizzi del lime nel campo della salute perché vanta importanti proprietà benefiche. Grazie alle vitamine e ai sali minerali, il lime è molto utile per contrastare l’azione dannosa dei radicali liberi, inoltre l’apporto di acidi facilita il processo digestivo perché interviene in supporto dei succhi gastrici e scioglie i grassi, infatti viene inserito nelle diete ipocaloriche. Non solo, il lime contiene vitamina C e come tutti gli agrumi rinforza il sistema immunitario. In caso di attacchi di asma, artrite e mal di gola il succo di lime calma i sintomi perché ha proprietà antinfiammatorie.
Un bicchiere di succo di lime inibisce la formazione di calcoli renali, inoltre abbassa il livello di colesterolo cattivo e di trigliceridi nel sangue, grazie alla esperidina, una sostanza che appartiene al gruppo dei flavonoidi.
La buccia del lime si può usare per preparare maschere di bellezza antiage perché attenua le macchie scure che si formano sulla pelle. L’odore del lime è delicato ma per le zanzare è sgradevole, quindi è anche un ottimo rimedio naturale per allontanare gli insetti.
Tuttavia occorre sapere come usare il succo di lime perché può danneggiare lo smalto dei denti, e l’elevata concentrazione di potassio comporta delle conseguenze per chi soffre di problemi renali.
Come usare il lime in cucina
Proprio come accade per il limone, l’uso del lime in cucina è estremamente versatile. Ecco come si mangia il frutto lime e come sfruttarlo al meglio:
- Marinature: Il succo di lime è un ottimo per marinare carni, pesci e verdure in quanto la sua acidità aiuta a rompere le fibre della carne, rendendola più tenera.
- Condimenti: Viene spesso aggiunto a insalate, salse e guacamole per conferire alla preparazione un tocco di freschezza.
- Bevande: Il lime è un ingrediente chiave in molte bevande rinfrescanti e cocktail, come il Mojito, il Daiquiri e il Margarita.
- Dolci: La scorza e il succo di lime vengono utilizzati per aromatizzare torte, biscotti e sorbetti, proprio come si fa con il limone (o l’arancia).
Che differenza c’è tra il limone e lime?
Lime e limone sono agrumi simili, ma nascondo caratteristiche che possono creare dubbi. Come sfruttare le differenze tra lime e limone in cucina?
Il motivo per cui lime e limone si assomigliano tanto è che fanno parte della stessa famiglia botanica delle Rutaceae.
Da un lato troviamo il lime frutto con l’albero di lime chiamato Citrus aurantifolia mentre dall’altro troviamo la pianta del limone conosciuta con il nome di Citrus limon.
Il frutto di limetta nasce da un albero tipico dell’Asia che si presenta con forma irregolare, foglie verde chiaro e fiori bianchi e profumati. Il lime non ha una stagione, visto che viene prodotto in diversi periodi.
Dal canto suo, invece, il limone nasce da una forma di ibridazione avvenuta in India e Indocina, anche se resta ancora incerto se tra cedro e pomelo o tra cedro e lime. Oggi il limone si presenta come un albero alto con foglie verde scuro e fiori profumati che fioriscono più volte durante l’anno, portando alla produzione di limoni invernali e limoni estivi.
Ma cosa hanno di diverso i frutti? Non ci resta che scoprire le principali differenze tra limone e lime e capire quando è il caso di usare uno anziché l’altro.
- Frutto
L’espressione “giallo limone e verde lime” ci fa capire la prima differenza tra lime e limone: il lime è verde (ma troviamo il lime giallo maturato sull’albero) e più piccolo mentre il limone ha un colore giallo intenso (anche se esistono varietà di limone verde) ed è più grande. - Acido citrico
Il lime frutto vanta una quantità di acido citrico decisamente maggiore rispetto a quella del limone e quindi risulta più aspro al palato. - Vitamina C
I due agrumi differenziano anche nella percentuale di vitamina C: 53 milligrammi per 100 grammi di limone e 23 milligrammi per 100 grammi di lime. - Vitamina A
A qualcuno sembrerà strano, ma il lime frutto esotico contiene una quantità quasi doppia di vitamina A rispetto al limone.
Come usare limone e lime in cucina
Il limone e il lime possono essere utilizzati in cucina per rendere più ricche le pietanze con un retrogusto acidulo e un profumo inebriante. Ma come scegliere tra lime e limone?
- Lime – La nota aspra del succo di lime può essere utilizzata per bilanciare il sapore dolciastro dei crostacei e sgrassare i risotti a base di pesce. È anche l’ingrediente segreto del Daiquiri.
- Limone – Il limone risulta molto più versatile in cucina perché si presta ad aromatizzare primi, secondi, frutta e dolci. Il frutto viene usato anche per preparare il limoncello.
Tuttavia gli amanti degli agrumi può dosare sapientemente limone e lime insieme per ottenere un boost di profumo, sapore e vitamine.
In ogni caso è bene evitare di usare i semi e la parte bianca di limone e lime per evitare una nota amara che compromette il piatto.
Quando si sceglie di insaporire una salsa in cottura è meglio aggiungere il succo di limone o lime verso la fine per evitare di conferirle un sapore acido e un colore strano.
Non dimentichiamo che versare alcune gocce di limone può insaporire una salsa a base di panna, ma esagerare potrebbe anche farla impazzire.
Le varietà del lime
Siamo abituati a pensarlo come un “cugino” del limone, ma in realtà esistono diverse varietà di lime. Vediamo insieme qualcuna:
Finger lime
Il finger lime è una varietà di lime ancora poco conosciuta nel nostro paese ma gli chef di tutto il mondo lo utilizzando in cucina perché molto scenografico. Il finger lime ha l’aspetto di un cetriolo con la buccia di lime, il nome “finger” è dato dalla forma che sembra appunto quella delle dita. La sorpresa però è all’intero dove sono custodite delle perle traslucide che ricordano le uova di pesce. Non a caso il finger lime viene chiamato anche caviale di limone. L’agrume è originario dell’Australia e ha bisogno di particolari condizioni climatiche per svilupparsi ma la coltivazione avviene con successo anche nel nostro paese.
Il finger lime, Citrus australasica, come il lime appartiene alla famiglia delle Rutaceae e cresce in maniera spontanea sulle coste. Anche in questo caso la pianta raggiunge i 5 metri di altezza e la raccolta dei frutti avviene nel periodo compreso tra gennaio e aprile. I finger lime si possono consumare, entro 5 settimane dalla raccolta, in frigo, mentre la polpa si può congelare.
Il sapore delle piccole sferette ricche di un liquido molto rinfrescante è acidulo, ricorda quello del lime e del limone, e il colore è diverso in base alla varietà. Le varietà Colette e Ricks Red presentano perle di colore rosa e sono indicate per i piatti a base di pesce, la Tasty Green è verde perfetta per le insalate, la varietà Yellow è giallo limone e con queste perle si realizzano marmellate e confetture golose. Il migliore abbinamento è con il pesce ma il finger lime arricchisce anche dolci, creme e gelati e dona un tocco di classe ai cocktail.
Analizzando la composizione del Citrus finger lime scopriamo che oltre alla vitamina C contiene anche la vitamina B6 considerata l’alleata del buonumore, nella buccia invece sono concentrati composti fenolici antiossidanti e Omega 3. Grazie al contenuto di antiossidanti e vitamina il finger lime ha diverse proprietà benefiche. In passato era considerato un’importante fonte alimentare per gli aborigeni. Oggi il finger lime è apprezzato perché rinforza le difese immunitarie, migliora l’aspetto della pelle, favorisce la digestione e aiuta in caso di nausea.
Gli antiossidanti del finger lime lo rendono un alleato contro l’invecchiamento perché aiutano l’organismo a combattere i radicali liberi. Applicando le perle direttamente sulla pelle si può combattere l’acne e limitare i danni dovuti all’esposizione solare. Altre proprietà del finger lime riguardano la vista perché i flavonoidi combattono il rischio di cataratta, mentre la vitamina B9 fa bene alle donne in gravidanza e al feto perché è fondamentale per lo sviluppo del feto e contrasta la nausea del primo trimestre.
Black lime
Il black lime è un lime che è stato sottoposto ad un processo di lavorazione che lo rende secco e di colore scuro. Il black lime è diffuso in Iran, Iraq, Oman, Medio Oriente e nel nord dell’India ed è usato come ingrediente di molte ricette. I lime, per assumere quella colorazione scura e per diventare secchi, vengono prima raccolti e poi bolliti in acqua e sale, successivamente si lasciano al sole per diverse settimane, sino a quando non si disidratano completamente. Alla fine della lavorazione i lime sono completamente neri. Le popolazioni nomadi sottoponevano i lime a questo processo per consentire il trasporto degli alimenti essiccati durante i loro lunghi viaggi.
Il black lime ha un sapore molto intenso e aromatico, spiccano le note acidule e affumicate anche se non viene sottoposto al tradizionale processo di affumicatura. Il retrogusto è dovuto all’ossidazione. Prima di usare il black lime la scorsa deve essere puntellata per consentire l’idratazione del frutto in cottura, oppure basta grattugiarlo e sbriciolarlo.
Le caratteristiche del black lime lo rendono ideale per le preparazioni che richiedono una cottura lunga come gli stufati di carne, soprattutto l’agnello tipico dei paesi dove il black lime ha origine e le zuppe di legumi, inoltre conferisce sapore esotico ai piatti di pesce e di pollo. Quindi il black lime viene usato come una spezia e spesso viene usato anche per aromatizzare l’olio extravergine di oliva, un condimento profumato per verdure e insalate. Si trova sia in polvere che intero, il primo è sicuramente più pratico ma il sapore del black lime intero è molto più deciso.