Amaranto: cos’è, benefici e controindicazioni del non cereale amico dei celiaci

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L’amaranto è amico degli intolleranti al glutine. Ha origini antichissime e appartiene alla famiglia delle Amaranthaceae, è considerata la pianta dell’amicizia ed è sacra. Ma cos’è l’amaranto e come si cucina? Per chi non lo …

L’amaranto è amico degli intolleranti al glutine. Ha origini antichissime e appartiene alla famiglia delle Amaranthaceae, è considerata la pianta dell’amicizia ed è sacra. Ma cos’è l’amaranto e come si cucina?

Per chi non lo sapesse, i chicchi hanno un sapore dolciastro e gradevole che ben si adattano per la preparazione di zuppe e crocchette, ma anche per sformati dolci e salati.

Probabilmente l’avete già mangiato e non lo sapete in quanto è l’ingrediente principale delle barrette energetiche. Vi consigliamo di abbinarlo al riso per renderlo più croccante, o al miglio per preparare una crema molto nutriente.

Amaranto: cos’è e benefici

Questo “non cereale” è il chicco dell’Amaranto pianta dal colore rosso scuro originaria del centro America che riserva diverse qualità. Quali sono i benefici dell’amaranto?

Iniziamo col dire che il fatto che i semi di amaranto siano privi di glutine permettono di usarli per chi soffre di celiachia.

Inoltre, grazie al contenuto di vitamina A, vitamina B e vitamina C e minerali come fosforo, magnesio e potassio, sono ideali per supportare la salute dell’organismo.

Sono ricchissimi di fibre e proteine e hanno un sapore dolciastro e gradevole. È anche un amico della linea perché è povero di sodio e di grassi saturi. Inoltre riduce i picchi di insulina ed aiuta a combattere la stitichezza.

Chi si chiede quante calorie ha l’amaranto, deve sapere che si parla di circa 100 calorie ogni 100 grammi di semi.

In India si mangiano anche le foglie della pianta di amaranto perché contengono molto più ferro rispetto a quelle degli spinaci, il loro colore è verde scuro, alcune varietà invece sono porpora. La fioritura avviene in estate e spesso questa pianta è utilizzata per scopi ornamentali. Nonostante non abbia bisogno di molte cure è una specie rara e vi sono solo 50 specie, le più note vengono coltivate in India.

Come cuocere l’amaranto

Generalmente l’amaranto in cucina viene usato per preparare zuppe, finger food, dolci e persino pasta fresca (sotto forma di farina), oltre che per farcire vegetali e carne e utilizzare al posto del couscous.

Come è facile intuire l’amaranto è un “non cereale” estremamente versatile che riesce a sostituire perfettamente le proteine animali all’interno di una dieta vegana e a rendere un piatto decisamente più light.

Come cucinare l’amaranto diventa così una questione prioritaria per comprendere appieno le potenzialità di questo prodotto. Quello che bisogna sapere è che richiede una cottura piuttosto lunga, anche se non particolarmente complessa.

Il metodo tradizionale è la lessatura in acqua bollente senza aggiunta di sale: tre tazze di acqua per una tazza di amaranto.

È sufficiente sciacquare i chicchi sotto acqua corrente, metterlo nella pentola di acqua bollente e cuocere per 40 minuti (20 se si cuoce con la pentola a pressione).

Una volta trascorso il tempo di cottura è necessario lasciare il “non cereale” in pentola per 10-15 minuti in modo da lasciare assorbire l’acqua e raddoppiare il volume.

Dopo averlo cotto, è possibile consumarlo nei modi più disparati: preparando un’insalata, saltandolo il padella oppure creando una zuppa appetitosa.

Un’altra preparazione molto semplice è l’amaranto tostato, tipo i pop-corn. In una pentola antiaderente mettete unfilo d’olio e coprite con il coperchio, quando i chicchi inizieranno a scoppiettare spegnete la fiamma e aspettate qualche minuto. Oppure potete cuocerli con un po’ di orzo o di riso.

È ora di scoprire tutto il potenziale dell’amaranto e le ricette più sfiziose per portarlo in tavola nel modo più originale e gustoso possibile!

Amranto, le ricette da non perdere

amaranto ricette

Quando le temperature iniziano a salire e avete poco appetito, è possibile non rinunciate a mangiare un piatto gustoso grazie a questo non cereale. Ecco alcune ricette per usare l’amaranto:

  • Insalata – È possibile preparare un’insalata con amaranto, olive taggiasche, pomodori secchi, cetriolo e feta. Condite con un filo d’olio e lasciate riposare in frigo prima di servire.
  • Polpette – Per i vegetariani invece ci sono le polpette a base di amaranto a cui aggiungere una patata lessa per rendere più compatto l’impasto, pangrattato, paprica e prezzemolo tritato. Sentirete che sapore!
  • ZuppaIn molti ignorano che la zuppa di amaranto è una ricetta molto facile da preparare, considerando che prevede la sostituzione dell’acqua con il brodo vegetale per circa mezz’ora Mentre i semi si cucinano, si saltano le verdure a piacere in una padella prima di amalgamare il tutto e servire con una spolverata di paprika piccante e un po’ di olio extravergine di oliva.
  • Amaranto tostato in padellaÈ possibile tostare i chicchi in padella, dopo averlo lessato e risciacquato, dal momento che rilascia una sostanza leggermente gelatinosa in cottura che lo rende davvero unico. Tutto quello che bisogna fare è sciacquare l’amaranto, imbiondire uno spicchio d’aglio con un filo di olio in padella, versare il “non cereale” e fare saltare il tutto per qualche minuto. Dopo averlo saltato è possibile condirlo con verdure miste, mix di pomodorini freschi, mozzarella e basilico oppure olive e capperi.
  • Dulce de alegriaIl dulce de alegria o dolce dell’allegria è un dessert molto diffuso in Messico. È sufficiente preparare l’amaranto soffiato (risciacquo del “non cereale”, cottura in acqua bollente, cottura al forno e frittura) e mescolarlo con frutta secca, semi e miele in modo da creare un dolce perfetto per la colazione e tutta la giornata.
  • Farina – In commercio è disponibile la farina di amaranto che unita a quella 00 è perfetta per preparare ottimi dolci per la prima colazione.

L’amaranto ha controindicazioni?

Questo antico cereale offre un mix unico di nutrienti ed è estramente versatile in cucina. In più non sembra destare effetti collaterali. Purtroppo, considerando il contenuto di acido ossalico, sarebbe meglio evitare il falso cereale in caso di problemi o malattie renali.

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