Negli ultimi anni è cresciuta sempre di più l’attenzione verso il cibo biologico ovvero alimenti prodotti tramite metodi di agricoltura e allevamento privi di sostanze di sintesi chimica. In poche parole, chi compra bio dice addio a concimi chimici, diserbanti, antiparassitari e anche agli organismi geneticamente modificati.
I recenti studi in materia hanno dimostrato l’esistenza di un legame tra le sostanze chimiche utilizzate e varie patologie neurologiche e tumori.
Oggi il cibo biologico acquista un significato nuovo e viene riconosciuto dalle Nazioni Unite come un elemento chiave per la promozione di un modello di produzione e consumo sostenibile. La conferma si inserisce nel tassello del Sustainable Food System, il Programma decennale dell’Onu per promuovere un sistema alimentare sano e sicuro.
Promuove un sistema alimentare sostenibile significa sostenere la sicurezza alimentare e ridurre l’impatto che i sistemi alimentari conservano sulle risorse naturali.
Ammettere i prodotti bio significa impostare un modello ecosostenibile che parte dalla produzione arriva ai consumatori attraverso una serie di attività concrete volte a sensibilizzare tanto gli addetti ai lavori quanto l’opinione pubblica.
Il presidente l’associazione italiana agricoltura biologica AIAB, Vincenzo Vizioli, ha commentato l’importante riconoscimento: “Siamo felici di questo riconoscimento che arriva, questa volta, dall’Onu a conferma che quello che noi diciamo ormai da oltre 20 anni, sta assumendo un valore sempre più planetario. Ci auguriamo solo che la politica italiana recepisca profondamente questo ulteriore messaggio e si attivi finalmente a investire le giuste risorse verso l’unico metodo di produzione, quello biologico, che ha senso sviluppare”.
Chiaramente bisogna lavorare ancora molto sul concetto di biologico, soprattutto sui fattori su cui è possibile esercitare un certo controllo.
Purtroppo l’Italia rimane ancora un mercato di nicchia per quanto riguarda il bio in generale, a dispetto del grande riconoscimento dell’Onu e della crescente della scelta del cibo biologico. Si potrebbe pensare di lavorare su mancanza di terra, tempi lunghi di produzione, grandi percentuali di scarto, alti costi di produzione ed esigui aiuti statali per rendere il tema sul cibo bio attuale e la produzione biologica sempre più applicabile e accessibile.